Vittorio Bottego nacque a Parma il 29 luglio 1960, protagonista di una serie di esplorazioni in Etiopia, trovò la morte durante uno dei suoi viaggi, il 17 marzo 1897.
Figura controversa, elevata al rango di “martire della scienza” e di “pioniere del colonialismo”, fu anche accusato di aver tenuto una condotta fortemente violenta e razzista.
A dieci anni dalla sua morte, la città di Parma dedicò all’esploratore un imponente monumento, realizzato dallo scultore palermitano Ettore Ximenes, situato dinanzi la stazione ferroviaria.
Il monumento era composto da un trittico orientato verso est: Bottego raffigurato su una rupe in posizione eretta, con una mano in tasca e l’altra sulla spada, domina una coppia di statue raffigurani due nativi africani distesi a terra in atto di sottomissione.
Il fascismo fecè propria la figura di Bottego – e del suo monumento – all’interno della narrazione coloniale, come dimostra il largo uso retorico ma anche fattuale che durante la guerra d’Etiopia (1935-1936) elesse il trittico a tappa privilegiata delle manifestazioni a favore dell’impresa bellica.
Nel dopoguerra la fortuna dell’esploratore parmigiano continuò, come testimoniano le celebrazioni del centario della nascina, nel 1960, durante le quali intervennerò ai piedi del monumento – tra i vari – il sindaco comunista Giacomo Ferrari, l’ambasciatore d’Etiopia Gasciau Zelleké, il governatore dell’Alto Giuba Daher Hagi Osman e l’ambasciatore e accademico dei Lincei, Enrico Cerulli.
Il 7 giugno 2010 il monumento, a seguito di operazioni di riqualificazione dell’area della stazione, è stato prelevato per il restauro e riposizionato, il 28 aprile 2014, con un differente orientamento, verso nord.
Negli ultimi anni, a seguito del dibattito sulle tracce scomodo del nostro passato, alcuni personalità e associazioni hanno proposto la rimozione o il trasferimento del monumento, in quanto simbolo celebrativo della stagione coloniale italiana.
Per approfondire si rimanda a: L. Taddei, D. Vitale, Il monumento a Vittorio Bottego a Parma. Uso pubblico e rimozione collettiva di un simbolo del colonialismo italiano, in “E-Review”, 8-9 (2021-2022).
Video realizzati dagli studenti della classe 3O del Liceo “Marconi” e 5G del Liceo “Bertolucci”