Fondo:
Si tratta di un fondo di 265 foto, scattate da Arnaldo Dazzi durante la sua permanenza nel Corno d’Africa tra il 1937 e il 1942. Abbiamo uno sguardo globale sul vissuto italiano in Africa a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta: i suoi scatti infatti, oltre a immortalare le imponenti parate fasciste, indugiano con velleità antropologiche sulle comunità locali e sulle loro attività. A queste due categorie principali si aggiungono numerosi altri aspetti del suo soggiorno africano; il fondo, infine, si chiude con alcune foto relative al naufragio della “Nova Scotia”.
Consistenza fondo: 265 fotografie
Estremi cronologici: 1937-1942
Luoghi: Eritrea, Etiopia, Egitto, Somalia.
Gli originali sono proprietà di Giovanna Bottura, copia digitale è conservata presso Isrec Parma
Biografia:
Arnaldo Dazzi nacque a Parma l’8 maggio del 1910. Diplomato ragioniere, giunse in Eritrea nell’ottobre del 1937, impiegato presso il locale ufficio spedizioni. Durante la Seconda guerra mondiale viene catturato dagli inglesi e internato in un campo di prigionia. Il 15 novembre del 1942 Dazzi fu imbarcato assieme ad altri prigionieri di guerra (soprattutto italiani) sulla nave britannica “Nova Scotia” per essere trasportato dall’Eritrea da Massaua al Sudafrica. La Nova Scotia, giunta nei pressi di Durban, fu colpita da un sommergibile tedesco e affondata. Dazzi fu uno dei pochi sopravvissuti al naufragio: nell’incidente perirono più di 1000 uomini su 1200 persone a bordo, le perdite italiane furono 651. I superstiti furono recuperati alcuni giorni dopo dalla nave portoghese Alfonso de Albuquerque: gli italiani, dopo essere stati curati, furono aiutati a rimpatriare. Dopo la guerra Dazzi riprese la sua mansione di impiegato (di banca) a Parma.